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Il tema della natalità in Italia è estremamente importante
Correlazione con l’Ambiente
I nati nel 2012 in Italia sono stati 527 mila contro i 503 del 2013. In effetti è come se avessimo perso un paese Italiano come ad esempio Pontecagnano Faiano di circa 24.000 abitanti.
E' una questione di grande importanza e impatto sul futuro della società in quanto colpisce per ovvi motivi anche il sistema previdenziale.
Certamente esiste al momento una diminuzione della “ fertilità ”, circa il 25 % dovuta a problemi maschili ed in aumento e un 45 % ( con le dovute cautele delle percentuali ) a problemi femminili. Purtroppo una percentuale abbastanza significativa di infertilità sembra essere dovuta agli “ interferenti endocrini o endocrin distruptors ”.
Questi null’altro sono che sostanze naturali o di sintesi che agiscono “mimando, innescando o bloccando la risposta ormonale”. Di solito agiscono in concentrazioni bassissime e tra queste sostanze abbiamo i policlorobifenili o PCB, molti pesticidi, gli ftalati e i metalli pesanti in modo particolare il mercurio,il piombo e il cadmio. Per alcune di queste sostanze esiste il pericolo di alterazioni dell’apparato genitale maschile del feto.
La stessa endometriosi sembra essere associata in pazienti di sesso femminile esposte a tali sostanze, specialmente PCB. Queste sostanze sono presenti quali inquinanti ambientali specie nelle grandi città e nelle città con grosse realtà industriali oltre che per realtà dolose o colpose, di cui è piena l’Italia.
Grande attenzione esiste per sostanze quali il PFOS e PFOA sostanze di sintesi usate dalle industrie e spie di inquinamento ambientale.
Viviamo in un ambiente altamente inquinato
Malati Alzheimer, Sla e fasce deboli
Salerno: assistenza domiciliare
L’aumento dell’età media unitamente ad altre cause e concause, molte delle quali ancora sconosciute, sono alla base dei sempre più numerosi malati di demenza senile in genere e, quindi, di “ pazienti inquadrabili in fasce deboli “, che hanno problematiche assistenziali domiciliari di particolare impegno. A livello mondiale il problema è molto sentito e nei paesi cosiddetti “ industrializzati e civili “ oltre a dare un impulso alla ricerca per tentare di rallentare il deterioramento cerebrale e comprendere la causa, almeno in alcuni casi di demenza, si tenta di offrire a questi pazienti e, in generale, a tutte le fasce deboli, un tipo di assistenza a domicilio. Questa, infatti, non allontanando i pazienti dagli affetti familiari, ne conserva più a lungo possibile le funzioni cognitive e di relazione. Inoltre, è chiaro che bisogna intensificare le campagne di sensibilizzazione e di informazione al fine di portare a conoscenza di questa emergenza sanitaria sempre più persone e creare una reale rete assistenziale efficace , in quanto ricade ancora troppo sulle famiglie, spesso lasciate sole in un apparente e a volte inefficace assistenza.
Il personale che si occupa di demenza e in genere di pazienti in fasce deboli deve essere “umanizzato", preparato e motivato. Ritengo che spesso una parola dolce, un sorriso o un bacio rappresentano per alcuni malati una terapia più importante della farmacologia, perché in alcuni pazienti i farmaci potrebbero non essere più efficaci e quindi bisogna mettere in atto tutte le strategie per “migliorare la qualità della vita" prolungarne l’aspettativa e favorire il mantenimento delle capacità residue. Di solito chi scrive, quando si trova di fronte ad un paziente fragile, non varca l’uscio di casa senza una carezza, che non è segno di pietà ma solo di rispetto e amore e, spesso, sortisce qualche insperato effetto. Mi trovo spesso a combattere contro rigide burocrazie, moduli da compilare, attese spasmodiche per semplici prestazioni domiciliari specialistiche. Conosco le attese e conosco i meccanismi perversi che portano a disfunzioni e rallentamenti. Spesso un malato fragile a domicilio, anche un semplice “super” anziano necessita di semplici prestazioni domiciliari come un dermatologo, un oculista un otorino per un esame audiometrico. Allora tutto diventa difficile per le famiglie perché la fisioterapia domiciliare ha i suoi tempi e i suoi limiti, la prescrizione di presidi terapeutici è limitata da tante cose e si sentono le parole magiche di questo tipo : non vi è personale , non abbiamo medici , bisogna compilare il modulo , bisogna risparmiare , c’è una lista di attesa . Certamente la Sanità Italiana, con alcune, se non tante eccellenze, è anche un po’ a macchia di leopardo : esistono probabilmente piccoli centri di potere dove alcuni dirigenti gestiscono in maniera discutibile diversi importanti servizi. Le liste di attesa a volte sono incomprensibili e la qualità a volte discutibile!
Credo che, comunque, ci sono anche troppi dirigenti con stipendi oltre i 100.000 euro, che dirigono dalle scrivanie mentre potrebbero occupare parte del proprio tempo a casa dei pazienti “fragili", questo si che sarebbe un bellissimo straordinario lavorativo!
Nella mia città Salerno sembra che questo servizio sia in fase di organizzazione , ma ancora troppo piccolo, ancora poco efficace , ancora senza troppi medici e specialisti, ancora incapace di fare fronte alla realtà della “fragilità" ritenendo che bisogna essere veloci, efficaci, propositivi, innovativi e innanzitutto “umani”.
Nel mese di Giugno il Senatore Bartolomeo Pepe del gruppo misto della 17 legislatura, membro della commissione ecomafie , congiuntamente a me, ha inviato alle Asl campane la richiesta di conoscere come sono strutturati i servizi domiciliari sul territorio e in particolare, conoscere su Salerno l’organico impiegato ed eventuali criticità economiche e di gestione. Inoltre, per quanto riguarda i due grossi capitolo Alzheimer , della demenza e della Sla, si è richiesto di conoscere ,oltre a quanto detto sopra, eventuali presenze anomale e sospette di questi casi concentrati in alcune zone , in riferimento al fatto che su tutta l’Italia stiamo svolgendo una serie di studi e, in Campania e Basilicata, anche alcune analisi sulla popolazione in aree critiche. Salerno al momento non ha ancora fornito tutte le risposte pur avendo chiesto al Comune e ai servizi sociali di relazionarci su tali argomenti.
Tutto questo interesse si svolge in un clima di collaborazione e umanità e solo per tentare di migliorare alcuni aspetti sanitari di realtà, spesso davvero difficili da affrontare.
Dott. Vincenzo Petrosino (Oncologo Chirurgo) Coll. Senatore Bartolomeo Pepe gruppo misto
Pubblicato il 23/apr/2014 Seduta al Senato n. 235
Onorevoli Colleghi
Gli effetti dell'inquinamento ambientale sulla salute umana sono ben noti a tutti . L'ambiente interagisce strettamente con il nostro organismo.
Ma questo ambiente in cui viviamo è un sistema complesso, un sistema che sta diventando sempre più pericoloso per la presenza di inquinanti, di sostanze tossiche , cancerogene e mutagene che, oltre a penetrare nel nostro organismo direttamente per via respiratoria o cutanea , penetrano attraverso l'ingestione di alimenti, del latte delle carni della frutta e spesso si accumulano nei nostri tessuti.
L'ambiente in cui viviamo è ormai mortificato da una serie di eventi , molti dei quali colposi e altri purtroppo dolosi che spesso si sommano a tantissimi eventi. Ne risulta un micidiale mix di sostanze.
Spesso conosciamo poco anche il solo effetto di una di esse figuriamoci dell'insieme.
Voglio riferirmi in particolare ai metalli pesanti e alle diossine e sostanze diossine simili che agiscono come distruttori o interferenti endocrini , o ancora più subdolamente agiscono sul Dna alterandone, secondo alcuni studi di epigenetica, non la sequenza del Dna ma l'attività dello stesso.
Tutto ciò diventa drammatico se dovesse essere vero ciò che ho ascoltato , cioè la presenza di queste sostanze nel liquido amniotico del feto e addirittura intorno alla cellula uovo , stiamo in pratica forse modificando le generazioni future. Gli studi si stanno moltiplicando in tutto il mondo e sarebbe il caso che anche noi iniziassimo a monitorare gli effetti di tante sostanze sul nostro organismo e specialmente approfondire, specie nelle zone a rischio, le correlazioni ove esistessero , tra malattie come le demenze e l'autismo , meno monitorate rispetto alle possibili relazioni con l'ambiente.
Ho letto di alcuni studi della pericolosità dell'alluminio e altri metalli cosiddetti pesanti sul sistema nervoso.
In particolare ho letto della loro possibile causa e concausa nelle demenze, in aumento in tutti i paesi del mondo ,nelle malattie degenerative del sistema nervoso e addirittura dell'alzheimer e malattia di Parkinson. Ho letto di tanti danni creati negli anni dall'uso di sostanze quali i pesticidi e gli ftalati e idrocarburi policiclici.
La mia convinzione è che l'ambiente non può più essere scisso dalla malattia e che bisogna assolutamente avere un occhio vigile verso la prevenzione e verso il criterio famoso della " prudenza" con un attenzione particolare allo studio serio e razionale delle malattie in riferimento all'esposizione delle sostanze che ho prima menzionato.
Parlando in particolare di una terra dalla quale provengo , " la cosiddetta " terra dei fuochi " in Campania , quale migliore occasione , si fa per dire , del disastro ambientale complesso ed eterogeneo presente, per tentare proprio qui anche un analisi tossicologica sull'uomo e mirata ad alcune sostanze ? Sostanze che sono presenti nell'ambiente, nel terreno, nei cibi e addirittura ,come dimostrato per le diossine, nel latte materno.
Si potrebbe ,come abbiamo tentato in modo autonomo, monitorare e studiare la presenza di queste sostanze nel capello e nel sangue , anche a scopo scientifico e profilattico per guardare ad eventuali patologie che possono presentarsi in queste persone dopo alcuni decenni.
Quale occasione migliore dei recenti stanziamenti dello stato , i famosi 50 milioni di euro , per monitorare anche dal punto di vista tossicologico la popolazione della terra dei fuochi e non solo.
Non solo perché non è solo la terra dei fuochi ad aver subito ingiurie ma anche altre zone dove si è sotterrato di tutto e purtroppo non sono comprese nel decreto.( Pianura ). Esistono abbastanza indizi in letteratura per far lanciare questo mio sasso nello stagno, io non sono un medico ma mi sono documentato abbastanza e sono davvero troppe le coincidenze tra aumento di alcune malattie o anche la concentrazione di alcune malattie in determinate zone del nostro paese affette da particolari criticità.
Vorrei tra l'altro concludere dicendo che spesso siamo pronti a guardare all'ambiente in relazione al cancro che un po' ci spaventa di più.
Invece dobbiamo tenere presente che il cancro è probabilmente solo una delle malattie che l'ambiente sta in qualche modo favorendo o provocando, mentre esistono malattie come quelle cardiovascolari, nervose degenerative e endocrine che creano insieme molti danni dei quali spesso non conosciamo nulla o quasi nulla.
In collaborazione con Vincenzo Petrosino
Progetto Nazionale raccolta Esenzioni Ticket
Progetto Nazionale raccolta Esenzioni Ticket
per patologie di probabile causa ambientale
Per alcune diapositive http://www.petrosinovincenzo.it/1/alcune_diapositive_prog_esenz_le_mie_foto_75860.html